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Archivio di Stato di Lucca

DANTEDì 2022: IL “GIORNALE DEL CENTENARIO DI DANTE ALIGHIERI” (1864-1865) NEL FONDO DEL FILOSOFO ARTURO MONI ( 1867-1936)

Fra i centenari danteschi del passato spicca quello celebrato a Firenze nel maggio del 1865, già ricordato dall'Archivio di Stato del capoluogo toscano nell'ambito della mostra "Firenze omaggia Dante. Eventi celebrativi danteschi nei centenari passati (1865-1965)".

Il 14 maggio 1865 si festeggiavano i 600 anni dalla nascita del Poeta ma la ricorrenza, a Firenze, in quell'anno, assumeva più pregnanti e suggestivi significati, in virtù del fatto che la città era diventata, da pochi mesi, capitale d'Italia.

All'evento celebrativo dantesco (previsto per i giorni 14, 15 e 16 maggio 1865), e alla sua preparazione, fu dedicato il "Giornale del centenario di Dante Alighieri" pubblicato in Firenze dal febbraio 1864 al dicembre 1865.

La cerimonia più importante nell'ambito delle manifestazioni fu quella che si tenne il 14 maggio 1865, quando, alla presenza del re Vittorio Emanuele II, fu inaugurato, in Piazza Santa Croce, il monumento a Dante dello scultore Enrico Pazzi.

Una puntuale descrizione di quella giornata è contenuta nel numero 20 del "Giornale del centenario", con parole e toni che ben esprimono lo spirito della celebrazione: "[...] era curioso spettacolo vedere come nelle vie, nei pubblici ritrovi, nei passeggi, nei teatri, l'elemento toscano grado a grado venisse meno per dar luogo ad una vera e propria rappresentanza italiana; e manifestazione gradita ed eloquentissima offrivasi nell'udire i vari dialetti delle nostre provincie e il piemontese unirsi al romagnolo, il lombardo al romano, ed il siciliano al veneto. Sembrava che tutta la gran patria scosso il giogo di servitù straniera e nostrale accorresse a onorare l'altissimo Poeta: Roma e Venezia erano della festa. [...].

Chi fosse interessato a leggere il Giornale del centenario di Dante Alighieri può farlo anche presso l’Archivio di Stato di Lucca che ne possiede tutti e 50 i numeri, grazie alla meticolosa raccolta che ne fece il prof. Arturo Moni (Bagni di Lucca 1867-1936), di cui il nostro Istituto possiede parte dell'archivio privato, in seguito ad un acquisto (1939) e ad un deposito (1957).

Studioso di filosofia, amico di Giovanni Gentile, Arturo Moni è ricordato, fra l'altro, per aver curato la prima traduzione italiana della "Scienza della logica" di Hegel. La sua libreria fu acquistata dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, mentre una parte delle sue carte è aggregata al fondo Giovanni Gentile, attualmente conservato presso la Fondazione Roma Sapienza

Dei suoi interessi nell'ambito delle discipline storiche e letterarie il nostro Istituto possiede molteplici testimonianze, fra cui un'interessante raccolta di stampe toscane di epoca risorgimentale.

 

Le immagini seguenti sono tratte da  ASLu, Carte Moni, 77



Ultimo aggiornamento: 25/09/2024