n. III. 57 [1038 aprile 19]
Bonifazio marchese di Toscana, conferma la nomina di Uberto abate di San Miniato, intimando che nessun Conte, Visconte, Castaldio, sculdascio osi contravvenire.
Tutto ciò, non trascurando di narrare come Garprando prete avesse stabilito che, dopo la morte sua e della sorella di un suo nipote, il monastero di S. Pietro (costituito dal padre di lui nel tempo di Lotario e Lodovico Imperatori), dovesse cadere sotto dominio, come rettore, di un figlio di Gilberto e di Filoardo; che tale figlio fosse insignito della dignità sacerdotale, e così seguitare ai sacerdoti della loro progenie; ma che qualora non esistessero sacerdoti in detta progenie si dovesse eleggere un altro rettore; ed essendo avvenuto che coloro cui spettava di fare detta nomina nella propria parentela non ne avevano alcuno idoneo, ne avevano perciò nominato un altro, di parentela diversa, cioè il detto Uberto Abate di S. Miniato di cui avevano quindi chiesto autorevole conferma al Marchese di Toscana.
"Bonefacius Marchio et Dux SSi"
"Data Anno Dominice Incarnationis .XXX VIII. post mille ... in Loco Pocie territorio fiorentino".
Riferimenti bibliografici: La suddetta carta fu stampata a cura di FRANCESCO MARIA FIORENTINI, Memorie di Matilda la Gran Contessa propugnacolo della Chiesa con le particolari notitie della sua vita e con l’antica serie degli antenati da Francesco Maria Fiorentini restituita all’origine della patria lucchese, in Lucca, appresso Pellegrino Bidelli M.DC.XXXXII. Con licenza de' superiori.
ASLu, Diplomatico, Biblioteca di San Ponziano , 1038 aprile 19.