Quello del palazzo Guidiccioni è forse l'unico caso in cui la proprietà ha conservato lo stesso titolo ininterrottamente a partire dal XIII sec.
Nell'area attualmente occupata dal palazzo avevano beni e torre i Guidiccioni, una famiglia arrivata a Lucca dalla Germania già nell'VIII sec., che li aveva acquistati da quella di origine longobarda dei Gherardinghi.
Il grande corpo di fabbrica, esteso lungo tutto l'asse longitudinale della piazza, è stato costruito sull'ampliamento di una precedente costruzione secondo un'impostazione progettuale regolata sull'ampiezza del fronte. La dimensione abbastanza straordinaria di quest'ultimo costringeva, infatti, il progetto ad un'attenta calibratura del rapporto tra altezza e larghezza che non risultasse troppo opprimente, relativamente alla piazza ed allo stesso tempo abbastanza alto da non penalizzare, schiacciandolo, l'edificio.
La soluzione appare brillante anche se non sembra probabile che sia stata trovata da Vincenzo Civitali, al quale il progetto viene attribuito dalla tradizione locale. La morfologia del fronte, infatti, specie per quanto riguarda i piani superiori, più che alla seconda metà del Cinquecento è riferibile al secolo successivo, come dichiara il lessico più disinvolto delle mostre in pietra alle finestre e dal motivo centrale del portale con balcone e portafinestra. Sulla solida base del piano terra, scandito da poderose finestre finite in conci sagomati a bugnato forte, si alzano leggeri i piani superiori, in progressivo alleggerimento e impaginati con grande abilità.
Tratto da: VELIA GINI BARTOLI, Lucca. Guida alle architetture, Ediz. Il Ghironcello, Lucca 2000, p. 83