Mostra
dal 1 maggio 2015 al 13 giugno 2015
In occasione dell’apertura straordinaria del I° maggio presso l’Archivio di Stato di Lucca sarà allestita una mostra relativa al periodo e alla vicenda di Lucrezia Buonvisi e sarà esposta al pubblico molta documentazione inedita. La storia di quella che da tempo è stata denominata “La Monaca di Monza lucchese” è stata oggetto di vari studi, di rappresentazioni teatrali e di romanzi ma mai se ne era potuto vedere sia il volto che la firma e la grafia.
Grazie alle ricerche della direttrice Laurina Busti è stato possibile rinvenire, nelle carte conservate presso l’Istituto cittadino, anche la scrittura e l’immagine, ripresa da un ritratto risalente al periodo in cui Lucrezia Buonvisi era monaca nel convento di S. Chiara, ritratto citato sia da Salvatore Bongi nel suo studio del 1864 che dall’autorità ecclesiastica del tempo.
La mostra si articolerà in tre sezioni:
La prima riguarderà il periodo storico inerente (secc. XVI-XVII) con particolare riferimento e notizie relative alle tre nobili famiglie coinvolte nell’avvenimento: I Buonvisi gli Arnolfini e i Malpigli.
Sarà possibile ammirare, fra l’altro, gli stemmi gentilizi tratti sia da specifiche fonti archivistiche che dal Libro d’oro della nobiltà lucchese, consultabile anche su dispositivo multimediale, e gli splendidi registri figurati relativi ai beni patrimoniali (i martirologi o terrilogi) delle citate tre importanti famiglie oltre che i loro alberi genealogici.
Seguirà la documentazione, molta inedita, a volte citata ma mai esposta al pubblico, relativa all’avvenimento: dal matrimonio di Lucrezia Malpigli con Lelio Buonvisi, all’uccisione di quest’ultimo con 19 pugnalate ad opera di sicari assoldati dall’amante Massimiliano Arnolfini nell’attuale piazza dei Servi, al bando di confisca e morte per L’Arnolfini, alla sua pazzia e successiva prigione. Questo mentre Lucrezia Buonvisi, per sottrarsi alla pena di morte perché accusata di essere complice per l’omicidio del marito, fugge in convento e prende il velo nel convento di S. Chiara col nome di suor Umilia Malpigli il 5 giugno 1593, quattro giorni dopo il terribile omicidio.
La terza sezione sarà incentrata sulla figura di Lucrezia con le sue vicende dentro il monastero, i suoi amori, ma anche quelli di altre suore, il proposito di uccidere, con la complicità dell’ultimo giovane amante Tommaso Saminiati, una suora, non complice e pericolosa testimone dei loro incontri. A tali amori non furono purtroppo estranei quei rappresentanti della magistratura, testimoniata da documenti esposti, chiamata “Protettori delle monache”, creata certo con scopo molto nobile nel 1526, ma per la quale, visti gli eventi successivi, mai nome fu così infelice.
Gli ultimi documenti esposti sono inerenti alla condanna papale, alla carcerazione insieme ad altre suore, al suo volto, alla sua firma, alla sua grafia e all’attestazione, nel 1590, quando dunque aveva 18 anni, di essere considerata se non la più bella certo tra le più belle giovani di Lucca. Segue un testamento della madre, Luisa Buonvisi, che la ricorda nel 1618, quando dunque Lucrezia aveva già 46 anni.
Poi il silenzio. Le carte tacciono su colei che tanto aveva fatto parlare di sé, che tanti cuori aveva infiammato e che ancor oggi, soprattutto nelle visite turistiche alla splendida Villa Torrigiani, luogo d’incontro dei due amanti, viene rievocata sotto le spoglie di un inquieto fantasma al quale dunque oggi si può dare un volto.
La mostra, ad ingresso gratuito, dal 2 maggio al 3 giugno 2015 sarà visitabile su prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni:
Archivio di Stato di Lucca, Palazzo Guidiccioni, Piazza Guidiccioni, 8 – Lucca
tel. 0583-491465
as-lu@beniculturali.it